DSA: i giochi in scatola per facilitare l’apprendimento
I bambini giocano!
I ragazzi giocano!
Gli adulti giocano!
Il gioco è un’attività che tutti, ma proprio tutti, hanno sperimentato almeno una volta nella vita. Il gioco infatti è il più potente, naturale ed intuitivo strumento di apprendimento: permette di sviluppare competenze cognitive, emotive, relazionali e addirittura etiche. Proprio per questo motivo è uno strumento molto utilizzato quale veicolo di apprendimento in svariati settori e ambiti lavorativi.
Anche nei percorsi che seguo quotidianamente con i ragazzi che hanno una difficoltà di apprendimento, spesso inserisco attività che implichino l’utilizzo di giochi in scatola: per me è infatti di primaria importanza utilizzare questi strumenti per potenziare abilità e competenze che possano essere sfruttate nel modo scolastico, ma non solo!
Con l’articolo di oggi voglio accopagnarvi a scoprire perchè “Giocare” è importantissimo per tutti i ragazzi che hanno una difficoltà di apprendimento e come quest’attività non sia una perdita di tempo, ma al contrario possa fare la differenza per sbloccare e migliorare alcune abilità.
DSA e gioco: un’accoppiata vincente!
Saper leggere è un’attività molto complessa. Nelle prime fasi di apprendimento della lettura è per me fondamentale dare peso non solo al processo di decodifica delle parole scritte, ma anche a tutti quei processi cognitivi alla base che possono favorire un apprendimento più fluido di tale abilità: attenzione, memoria, pianificazione, flessibilità, inibizione e molto altro.
Entrano in gioco quindi le funzioni esecutive: queste ultime sono delle competenze che vengono attivate quando c’è la necessità di trovare nuove soluzioni e strategie per fronteggiare al meglio le situazioni in cui ci imbattiamo.
É quindi per questo motivo che uso attività ludiche per potenziare la lettura, la scrittura e il calcolo. Ho infatti sempre avuto la convinzione che il gioco possa essere uno strumento eccezionale per raggiungere obiettivi molto specifici. Il segreto però sta nel scegliere il gioco giusto nel momento giusto. Nel prossimo paragrafo prenderò ad esempio una delle funzioni esecutive che ho precedentemente nominato, per spiegarti meglio l’importanza che i giochi possono rivestire nella fase di training.
Cos’è l’inibizione della risposta?
Ci sono situazioni in cui i bambini e i ragazzi che stanno affrontando un compito scolastico non sono in grado di controllare la loro risposta: parlano prima che si finisca di dire una frase, rispondono immediatamente per dare la soluzione di un problema senza aver aspettato a comprendere la domanda, attivano risposte automatiche. Ma la situazione può capitare anche a casa o sul posto di lavoro.
Ti faccio sperimentare con un piccolo gioco, strutturato in due parti, che cos’è l’inibizione della risposta.
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Ti chiedo di completare le frasi seguenti con la prima risposta appropriata che ti viene in mente. Il gioco funziona molto bene se lo fai in coppia: una persona dovrà leggere le frasi, l’altra, ad occhi chiusi, dovrà invece completarle nel minor tempo possibile.
- In autunno dagli alberi cadono le …
- Quando finisce la scuola suona la …
- Di notte in cielo si vedono le …
- Il contrario di basso è …
- Per mangiare la minestra uso il …
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Ora che hai rotto il giaccio, passiamo alla seconda parte.
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Prova ora a completare le frasi che ti propongo, facendo attenzione a non completare la frase con la parola corretta. La parola che sceglierai come risposta deve inoltre essere semanticamente non attinente. Prova, se puoi, a fare il gioco sempre ad occhi chiusi facendoti aiutare da un’altra persona e mantieni un ritmo incalzante.
- Per misurare una lunghezza si usa il …
- La prima lettera dell’alfabeto è la …
- Babbo Natale vive al Polo …
- Uno più uno fà …
- Chi va piano va sano e va …
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Com’è andata? Immagino che, per la maggior parte dei lettori, la seconda attività sia stata più difficile da portare a termine. Come mai?
In questa seconda parte hai dovuto mettere in gioco un’abilità che è quella dell’inibizione della risposta. Essa consiste nella capacità di sospendere le azioni e le decisioni per un tempo sufficiente ad eseguire analisi più o meno complesse.
Spesso i ragazzi che presentano un DSA hanno delle fragilità o difficoltà in quest’area.
Ecco quindi che succede che leggano una parola inventandone il finale, pensino una cosa e ne scrivano un’altra, oppure he appena sentono la formula “Quanti oggetti ci sono in tutto?” rispondano in automatico che bisogna fare l’addizione. A molti ragazzi capita anche di sbagliare ad eseguire gli esercizi assegnati per casa dagli insegnanti. Come mai? Fanno fatica a comprendere o a leggere? Non sempre! Può accadere infatti che, non inibendo la loro voglia di iniziare ad eseguire l’esercizio, si trovino ad aver rielaborato solo una parte della consegna, escludendone un’altra.
Se vuoi saperne di più sulla comprensione del testo leggi questi articoli: Comprensione del testo: quanto è importante saper comprendere il significato delle parole e Comprensione del testo: tecnica o strategia?
Fantascatti: un gioco per allenare l’inibizione della risposta
Durante i percorsi individuali che tengo con i ragazzi con DSA, mi capita spesso di proporre loro un gioco: Fantascatti. Non so se qualcuno di voi ha mai avuto occasione di giocarci, ma dal mio punto di vista è eccezionale per allenare numerosissime abilità!
Le regole sono molto semplici e quindi mi capita di usarlo anche con bambini piccoli, apportando alcune lievi modifiche per adattarle all’età.
Se vuoi sapere come si svolge il gioco, guarda questo videotutorial.
Come avete potuto vedere nel video le variabili da tenere presente per arrivare alla risoluzione del gioco sono due: la forma dell’oggetto e il colore dell’oggetto. Il giocatore deve innanzitutto capire se è nella situazione in cui la carta rappresenta fedelmente uno degli oggetti presenti o se, al contrario, nessuno dei due oggetti corrisponde alla realtà.
In entrambi i casi il giocatore deve attivare la sua capacità di inibizione della risposta: infatti solo dopo aver completato il processo può rispondere correttamente e afferrare l’oggetto giusto.
Giochi in scatola: indicazioni per l’uso
Caro genitore, attenzione però a non cadere cadere nell’errore! Ti lascio in seguito alcune indicazioni da tenere presente ogni volta che giochi con i tuoi figli.
- Sei il genitore di tuo figlio, non il suo allenatore! Quando decidete di aprire un gioco in scatola e di giocare con i vostri figli ricordatevi chi siete: siete i genitori dei vostri figli e quindi comportatevi come tali. I vostri figli non vogliono essere allenati, non vogliono fare una seduta per potenziare le loro capacità. Il gioco deve essere un’occasione di scoperta, sia delle fragilità che avete, ma anche delle enormi competenze che avete.
- Gioca assieme a tuo figlio! Immergiti con lui nel gioco: ridi, divertiti, arrabbiati, sfidalo (ricordandoti sempre che tu sei l’adulto e lui il bambino), stupisciti. Tuo figlio vuole semplicemente divertirsi assieme. Puoi dunque essere quindi razionale e bilanciare la scelta della tipologia di gioco, ma poi il tuo ruolo di allenatore finisce lì.
- Il tuo obiettivo non è fare un incontro di potenziamento! Usare i giochi in scatola come strumento per potenziare le abilità di lettura, di scrittura, di comprensione, etc.. non è responsabilità tua. Capire quale sia il gioco migliore per allenare un ragazzo implica il fatto di avere un’ottima formazione di base su aspetti teorici relativi al funzionamento di aspetti cognitivi di base. Ma implica anche il fatto di conoscere in modo approfondito il funzionamento del gioco, le dinamiche che innesca, le problematiche che può mettere in luce, i punti di forza che può far emergere. L’improvvisazione o il pressapochismo non sono quindi utili per il ragazzo.
“Nessuna attività è in grado di motivare i bambini all’azione in maniera così forte come il gioco. Giocare non è solo divertente ma è il modo migliore per conoscersi, confrontarsi, crescere insieme agli altri. E quando si smette di giocare, semplicemente si invecchia» Gianluca Daffi