Genitori e regole: meglio usare l’autorità o l’autorevolezza?
Nonostante la radice comune, le parole autorità e autorevolezza hanno un significato molto differente tra loro.
Il concetto di autorità è strettamente legato al fatto di avere una carica.
Cosa vuol dire? Questo termine si riferisce ed è applicabile ad una persona che gerarchicamente si trova in una posizione di potere superiore rispetto agli altri. Una persona autoritaria si relaziona con l’altro ricorrendo all’uso di uno stile comunicativo direttivo e controllante. Ciò instaura un senso di deresponsabilizzazione nei confronti di chi è obbligato ad ubbidire perché quest’ultimo diventa semplice esecutore di ordini.
Il concetto di autorevolezza è invece connesso all’essere qualcuno. La carica non è quindi assegnata per importanza gerarchica e non si può imparare con un corso o un seminario: essa viene costruita nel tempo, rinforzando il proprio ruolo di guida nei confronti dei collaboratori e proponendo continuamente in prima linea se stessi con le proprie qualità caratteriali. La persona autorevole comunica con i collaboratori ricorrendo ad uno stile partecipativo e promuove in essi un senso di autonomia, responsabilità ed autocontrollo.
Se vuoi saperne di più leggi l’articolo Genitore sì… ma con stile!
Perché ricorrere all’autorevolezza nel momento in cui si danno delle regole ai figli?
Lo stile educativo più consono a una buona educazione del bambino è quello autorevole. I genitori autorevoli sono in grado di fornire al bambino regole chiare, coerenti e adeguate al livello di sviluppo del figlio e di spiegare il perché di eventuali divieti o proibizioni; accettano negoziazioni e sono pronti a mettere in discussione il proprio parere: le regole esistono, sono chiare e accessibili e allo stesso tempo possono essere negoziate, se ci sono valide motivazioni.
I genitori possono far ricorso a sanzioni, ma ne spiegano ai figli i motivi, dando loro la possibilità di replicare e di esprimere la propria opinione.
Questo stile educativo richiede rispetto nello stabilire regole adatte alle età: il genitore è affettuoso e coerente, non è invadente, incoraggia e promuove l’autonomia, fornisce strumenti di comprensione del mondo, si assume le sue responsabilità e sa dire di no.
Se vuoi saperne di più su come responsabilizzare tuo figlio leggi l’articolo Permettimi di diventare responsabile!
cRiflettere su quale stile genitoriale scegliere nella crescita dei figli, significa avere la possibilità di riflettere sulle regole che si vogliono trasmettere. Quali regole sono fondamentali? Quali scegliere? Come e quando comunicare le regole ai figli? Che effetto faranno su di loro?
In seguito ti lascio alcune indicazioni su come devono essere le regole quando vengono date in famiglia.
Le regole devono essere poche
Non è possibile e non è nemmeno corretto nei confronti del bambino controllare ogni singola azione e pensiero. Il bambino ha bisogno di esprimersi, esplorare e sperimentare la realtà che lo circonda.
È dunque importante fare in modo che le regole siano poche, 10 sono più che sufficienti! Fai in modo che le regole siano presenti in pochi, ma importanti ambiti, che servano per evitare grossi pericoli o per promuovere la personalità di tuo figlio. Dopo aver stabilito le regole, elencale in modo ordinato su un foglio e rendile accessibili a tutti i componenti della casa.
Le regole devono essere sostenibili
Una regola sostenibile è una regola costruita ad hoc per tuo figlio: bisogna tenere presente che ogni età ha le sue regole! A un bambino di 4-5 anni si può per esempio chiedere di riordinare i suoi giochi dopo averli usati, ad uno di 6 anni si può chiedere di tenere in ordine astuccio o quaderni di scuola.
È importante non dare regole impossibili. Frasi del tipo “Corri, ma non sudare troppo” oppure “Vai pure in giardino a giocare, ma stai attento a non sporcarti” non sono sostenibili: un bambino, se corre, suderà inevitabilmente. La cosa importante che devi fare non è agire preventivamente evitando la sudata, ma essere pronto a far fronte alla situazione in cui lui arriva sudato.
Le regole devono essere chiare
Una regola deve essere comprensibile, chiara e semplice. Il bambino deve sapere con certezza cosa può e non può fare per la sua sicurezza, per la sua autonomia e per la socialità.
Poche parole sono migliori di una lunga lista di “Puoi o non puoi fare…”. Ricordati di spiegare condensando il più possibile le informazioni, fornendo un motivo della scelta della regola, ma senza dilungarti troppo: non gioverebbe né a te né a lui.
Le regole devono essere espresse in positivo
Spesso, in famiglia, si tende a rispecchiare lo schema di proposizione delle regole che sono in vigore nel paese in cui si vive. In questo senso l’Italia non aiuta! La nostra società è regolata principalmente da divieti: “Non calpestare l’erba” oppure “Non si può correre in corridoio”.
Questa dinamica innesca due meccanismi: il primo quello della tentazione, il secondo, strettamente linguistico, farà sÌ che la mente visualizzi ‘cosa non fare’, per poi negarlo. Nel fornire regole a tuo figlio, ricorda quindi di esprimerle in positivo sottolineando quello che può fare.
Le regole devono essere condivise
Una cosa fondamentale nel dare delle regole è che esse siano condivise con i figli. Mamma e papà si trovano a decidere assieme quali regole dare ai figli e poi trovano un momento per condividerle e spiegarle a tutta la famiglia.
Ricorda che regole condivise e regole concordate assieme ai figli non sono la stessa cosa: è l’adulto che decide, non il bambino. Scegli un momento piacevole, sereno e tranquillo in cui condividerle: in quest’occasione ricorda che oltre a spiegare le regole è importante condividere con i figli anche le conseguenze che il non rispetto della regola porta.
L’ingrediente fondamentale perché le regole siano rispettate: la coerenza
Questo è forse il punto più complesso, ma allo stesso modo più importante di tutti quanti. I genitori, quando danno una regole, devono fare in modo che essa venga capita, rispettata e messa in pratica da tutta la famiglia. Se la regola è “La televisione si può guardare dopo cena”, tutti, mamma e papà compresi, devono rispettare questa regola.
Essere coerenti comporta anche che la coerenza sia mantenuta anche nel momento del ‘non rispetto’ della regola: i figli cercano in tutti i modi di evitare la punizione e spesso, per sfinimento, riescono ad averla vinta sui genitori. È fondamentale mantenere la coerenza anche in questi momenti.
Il concetto di autorevolezza è invece connesso all’essere qualcuno. La carica non è quindi assegnata per importanza gerarchica e non si può imparare con un corso o un seminario: essa viene costruita nel tempo, rinforzando il proprio ruolo di guida nei confronti dei collaboratori e proponendo continuamente in prima linea se stessi con le proprie qualità caratteriali. La persona autorevole comunica con i collaboratori ricorrendo ad uno stile partecipativo e promuove in essi un senso di autonomia, responsabilità ed autocontrollo.
Se vuoi saperne di più leggi l’articolo Genitore sì… ma con stile!
Perché ricorrere all’autorevolezza nel momento in cui si danno delle regole ai figli?
Lo stile educativo più consono a una buona educazione del bambino è quello autorevole. I genitori autorevoli sono in grado di fornire al bambino regole chiare, coerenti e adeguate al livello di sviluppo del figlio e di spiegare il perché di eventuali divieti o proibizioni; accettano negoziazioni e sono pronti a mettere in discussione il proprio parere: le regole esistono, sono chiare e accessibili e allo stesso tempo possono essere negoziate, se ci sono valide motivazioni.
I genitori possono far ricorso a sanzioni, ma ne spiegano ai figli i motivi, dando loro la possibilità di replicare e di esprimere la propria opinione.
Questo stile educativo richiede rispetto nello stabilire regole adatte alle età: il genitore è affettuoso e coerente, non è invadente, incoraggia e promuove l’autonomia, fornisce strumenti di comprensione del mondo, si assume le sue responsabilità e sa dire di no.
Se vuoi saperne di più su come responsabilizzare tuo figlio leggi l’articolo Permettimi di diventare responsabile!
Riflettere su quale stile genitoriale scegliere nella crescita dei figli, significa avere la possibilità di riflettere sulle regole che si vogliono trasmettere. Quali regole sono fondamentali? Quali scegliere? Come e quando comunicare le regole ai figli? Che effetto faranno su di loro?
In seguito ti lascio alcune indicazioni su come devono essere le regole quando vengono date in famiglia.
Le regole devono essere poche
Non è possibile e non è nemmeno corretto nei confronti del bambino controllare ogni singola azione e pensiero. Il bambino ha bisogno di esprimersi, esplorare e sperimentare la realtà che lo circonda.
È dunque importante fare in modo che le regole siano poche, 10 sono più che sufficienti! Fai in modo che le regole siano presenti in pochi, ma importanti ambiti, che servano per evitare grossi pericoli o per promuovere la personalità di tuo figlio. Dopo aver stabilito le regole, elencale in modo ordinato su un foglio e rendile accessibili a tutti i componenti della casa.
Le regole devono essere sostenibili
Una regola sostenibile è una regola costruita ad hoc per tuo figlio: bisogna tenere presente che ogni età ha le sue regole! A un bambino di 4-5 anni si può per esempio chiedere di riordinare i suoi giochi dopo averli usati, ad uno di 6 anni si può chiedere di tenere in ordine astuccio o quaderni di scuola.
È importante non dare regole impossibili. Frasi del tipo “Corri, ma non sudare troppo” oppure “Vai pure in giardino a giocare, ma stai attento a non sporcarti” non sono sostenibili: un bambino, se corre, suderà inevitabilmente. La cosa importante che devi fare non è agire preventivamente evitando la sudata, ma essere pronto a far fronte alla situazione in cui lui arriva sudato.
Le regole devono essere chiare
Una regola deve essere comprensibile, chiara e semplice. Il bambino deve sapere con certezza cosa può e non può fare per la sua sicurezza, per la sua autonomia e per la socialità.
Poche parole sono migliori di una lunga lista di “Puoi o non puoi fare…”. Ricordati di spiegare condensando il più possibile le informazioni, fornendo un motivo della scelta della regola, ma senza dilungarti troppo: non gioverebbe né a te né a lui.
Le regole devono essere espresse in positivo
Spesso, in famiglia, si tende a rispecchiare lo schema di proposizione delle regole che sono in vigore nel paese in cui si vive. In questo senso l’Italia non aiuta! La nostra società è regolata principalmente da divieti: “Non calpestare l’erba” oppure “Non si può correre in corridoio”.
Questa dinamica innesca due meccanismi: il primo quello della tentazione, il secondo, strettamente linguistico, farà sÌ che la mente visualizzi ‘cosa non fare’, per poi negarlo. Nel fornire regole a tuo figlio, ricorda quindi di esprimerle in positivo sottolineando quello che può fare.
Le regole devono essere condivise
Una cosa fondamentale nel dare delle regole è che esse siano condivise con i figli. Mamma e papà si trovano a decidere assieme quali regole dare ai figli e poi trovano un momento per condividerle e spiegarle a tutta la famiglia.
Ricorda che regole condivise e regole concordate assieme ai figli non sono la stessa cosa: è l’adulto che decide, non il bambino. Scegli un momento piacevole, sereno e tranquillo in cui condividerle: in quest’occasione ricorda che oltre a spiegare le regole è importante condividere con i figli anche le conseguenze che il non rispetto della regola porta.
L’ingrediente fondamentale perché le regole siano rispettate: la coerenza
Questo è forse il punto più complesso, ma allo stesso modo più importante di tutti quanti. I genitori, quando danno una regole, devono fare in modo che essa venga capita, rispettata e messa in pratica da tutta la famiglia. Se la regola è “La televisione si può guardare dopo cena”, tutti, mamma e papà compresi, devono rispettare questa regola.
Essere coerenti comporta anche che la coerenza sia mantenuta anche nel momento del ‘non rispetto’ della regola: i figli cercano in tutti i modi di evitare la punizione e spesso, per sfinimento, riescono ad averla vinta sui genitori. È fondamentale mantenere la coerenza anche in questi momenti.