“L’amore non è bello se non è litigarello”: vale anche per mamma e papà?
Spesso, da parte di chi studia le relazioni familiari e genitoriali in particolare, c’è la tendenza a mettere particolare enfasi sui danni derivanti dalla conflittualità di coppia. D’altra parte è vero che molte delle insicurezze di un figlio e delle fragilità di una relazione coniugale nascono da come, quando e perché si litiga.
Dando per scontato che qualsiasi interazione in cui ci siano episodi di “violenza” fisica o verbale (ciò che una volta detto non può essere perdonato) esula dal ragionamento che sto qui affrontando, vale la pena domandarsi: si può eliminare il “litigio” da una relazione di coppia ed è opportuno cercare di eliminarlo?
Qual è l’alternativa?
Assistere o partecipare ad un litigio non è mai una cosa piacevole.
D’altra parte bisogna considerare l’alternativa. La crisi di coppia, la separazione, la rottura di un rapporto avvengono quando uno dei due coniugi comprende, prima dell’altro, che la relazione che hanno costruito non lo soddisfa, non lo fa crescere e non è in alcun modo modificabile. La frase che usano più spesso è: “Mi sento soffocare”.
Se non si esprime mai il proprio disappunto le probabilità che il coniuge prima o poi ci opprima sono decisamente più alte, rispetto a quando si comunica il proprio disagio.
Nella mia personalissima esperienza di mediatore familiare, ci sono coppie che si separano perché litigano troppo e coppie che si separano perché non litigano mai.
Si deve anche riflettere sul fatto che la relazione di coppia è viva, dinamica e come tutte le relazioni cambia, cresce e si trasforma. Purtroppo le trasformazioni e soprattutto la crescita e il rafforzamento sono spesso processi che necessitano e sono accompagnati da una certa componente di frustrazione. Nessuno modifica o migliora una situazione se lo stato in cui si trova non gli provoca nessun “fastidio”. La carapace delle tartarughe è in natura l’esempio più lampante di cosa significhi crescere.
Allo stesso modo le coppie, prima di arrivare ad uno stato di quiete e armonia (di cui si parla, ma di cui ironicamente posso dire di non aver mai trovato testimoni viventi) hanno bisogno di diverso tempo. D’altra parte il periodo di fecondità coincide di solito col primo periodo di vita della coppia e la stessa nascita dei figli è un elemento che sconvolge qualsiasi equilibrio fosse presente prima dell’arrivo dei figli. Quindi il “litigio” è uno strumento dell’adattamento e dell’evoluzione ed è praticamente impossibile, a causa degli scompensi ambientali e ormonali causati dalla genitorialità, che non sia presente nelle “normali” interazioni fra genitori.
E il bambino cosa c’entra?
Vale quindi la pena porre attenzione a quando delle interazioni “normali” fra genitori hanno degli effetti indesiderati sui figli.
Nella maggioranza dei casi i figli sono particolarmente scossi dai litigi dei genitori quando immaginano che questa possa essere l’inizio di una “frattura” fra il papà e la mamma o di poterla ricomporre. Un bambino “ansioso”, troppo preoccupato che i genitori litighino, ha una visione distorta del suo ruolo familiare: pensa di avere responsabilità e di avere un ruolo in ciò che sta accadendo. Una volta che si rassicurano i figli sul fatto che i disaccordi esistono per essere “trasformati” in maggiore coesione e non è loro responsabilità in nessun caso, l’ansia del bambino si abbassa moltissimo.
Detta nel modo più semplice si deve cercare di spiegare al bambino che nulla cambia nel suo rapporto coi genitori, ma che gli adulti devono “mettersi d’accordo” fra di loro.
Certo è meglio non litigare davanti ai figli, ma chiudersi in cucina e far sentire le urla ai figli è peggio.
Se si deve litigare è meglio farlo bene e quindi…
Ogni coppia, genitoriale o meno, farebbe bene a ricordarsi che:
- si litiga per capirsi, non solo per sfogare la frustrazione;
- le offese lasciano sempre delle ferite profonde;
- la persona con cui ci si sta scontrando è quella che si è scelta per condividere la maggior parte della propria vita;
- litigare è assolutamente normale, mentre ferirsi fisicamente o verbalmente no.
Fermo restando che non esistono i genitori perfetti, dei genitori che si preoccupano che i loro litigi possano danneggiare i figli sono sulla strada giusta…