Pausa: una buona abitudine da coltivare
Arrivi a casa e fai “pausa”!
Ti liberi dello zaino e del suo carico fisico ed emotivo, mangi velocemente e in abbondanza fingendo di essere interessato agli argomenti politici, sportivi, Amici di Maria De Filippi; ti fiondi sul divano con il cellulare per mezz’ora a spidocchiare un elenco infinito di gossip (i fatti degli altri) apparentemente casuale, “necessario” ma confusionale; oppure ti dedichi a sedute intensive di giochi scervellanti (comunque carini) con capo chino ingobbito e gli occhi fissi a guardare draghi e scheletri che abbattono torri. Poi “finalmente” ti rivolgi agli amorevoli libri per ore e ore, magari senza interruzioni (o con un’altra seduta videoludica a metà)…
C’è qualcosa di malsano e scorretto in tutto questo!
E non abbiamo citato Minecraft, gioco sempreverde, o i mostriciattoli tascabili da acchiappare che vengono trovati addirittura in bagno.
Lungi da me continuare questo elenco tecnologico per invogliarti invece a ricordare di staccare la spina, di sfruttare i momenti di pausa per ricaricarti invece che per affaticarti!
Se sai che avrai un’altra mezza giornata ricca di attività impegnative, tra cui lo studio, fermati un attimo e… respira!
Sul serio!
È importante non sovraccaricarti mentalmente di informazioni perché, oltre a stressarti e produrre male, c’è il rischio che tu vada a percepire ogni azione come complicata, quasi quanto una battaglia.
Il nervosismo addirittura può renderti suscettibile nel rapporto con gli altri portando di conseguenza a continui litigi.
Evidentemente bisogna cambiare modalità e per questo oggi voglio condividere con te due suggerimenti da sfruttare in pausa:
- il pisolino potenziante;
- la tabella di marcia del pomeriggio di studio.
Il pisolino potenziante
Prima di dedicarti allo studio fai un vero e proprio pisolino!
Gli abitanti della “città che non dorme mai” (New York) sanno perfettamente quanto sia efficace il riposino quotidiano dopo la mezza giornata di attività. Addirittura sono disposti a pagare per un posto letto giornaliero negli alberghi creati appositamente per questa “attività” che loro chiamano Power Nap, appunto il riposino potenziante.
Il Power Nap migliora la lucidità nelle attività successive e la ritenzione delle informazioni in memoria a lungo termine.
Vari studi confermano che esso possa migliorare la creatività del 40% e le prestazioni del 30% nelle attività successive.
Questa strategia è utile specialmente quando si hanno tante informazioni da ricordare per i giorni a seguire in preparazione a compiti, interrogazioni o esami universitari!
Per un riposino ideale è meglio seguire alcune semplici regole.
- Prima di tutto la stanza dovrà essere possibilmente buia, silenziosa, ad una temperatura relativamente fresca. Occhio quindi di avvisare i tuoi familiari di non disturbarti e inserisci la modalità silenziosa del cellulare.
- La durata del riposino è un fattore importante perché non essere maggiore ai 20/25 minuti se si vuole godere di tutti gli effetti positivi indicati sopra.
Per semplificare, il motivo di una durata così rigorosa si spiega con il fatto che quando dormiamo si ripetono ciclicamente le fasi del sonno, da quello più leggero a quello profondo. Se ci si sveglia durante la fase del sonno profondo c’è il rischio di rimanere in uno stato d’inerzia e quindi di rimanere assonnati nelle ore successive. L’esatto contrario dell’effetto che vogliamo ottenere. Viceversa se ci si sveglia durante la fase del sonno leggero ci sentiremo ricaricati.
Questo porta al grande vantaggio di recuperare le energie da usare per lo studio nelle successive 4 ore pomeridiane!
Non ti dimenticare di puntare la sveglia se non vuoi avere l’ansia di dimenticarti di svegliarti.
A livello di prestazione questo metodo è più efficace della caffeina.
Se si è abbastanza grandi da potere gustare i caffè vi suggerisco di berlo addirittura prima di addormentarsi!
Sembra strano, ma, dato che la bevanda ha bisogno di tre quarti d’ora per essere digerita dal corpo, i suoi effetti avranno effetto dopo che ti sarai svegliato e non durante il sonno.
E se non siamo abituati ad addormentarci a comando e in velocità?
Ecco che può essere d’aiuto la meditazione: attraverso respiri profondi e lenti, tenendo sempre occhi chiusi per lo stesso tempo e alle condizioni scritte sopra aiutandoci magari con un po’ di musica.
L’efficacia è minore, ma meditare può comunque tornare utile!
La tabella di marcia
Dopo il sonno c’è il risveglio e ci aspettano le varie attività pomeridiane.
Prima di tutto bisogna essere sicuri di sentirsi pimpanti: quindi laviamoci il viso con acqua fresca, facciamo qualche saltello per risvegliare i muscoli e contempliamo il cielo dalla finestra respirando aria, possibilmente pulita.
Fatto questo prepariamo tutto il nostro materiale scolastico e… iniziamo la nostra seduta di studio pomeridiano lunga ininterrottamente per 3 o 4 ore.
Ma anche no!
Una buona tabella di marcia, che se seguita come routine aiuta la concentrazione e la memorizzazione, può essere genericamente la seguente:
- La prima fase dello studio sarà di durata al massimo di 90 minuti. Il tempo dipende dalla resistenza di ognuno e dall’età;
- Poi ci sarà pausa di un massimo 10 minuti (più avanti ti spiegherò come farla al meglio);
- La seconda fase di studio durerà al massimo 45 minuti;
- Si ripetono nuovamente le 2 precedenti fasi: pausa e studio da 45 minuti fino a quando si terminerà.
La pausa come relax
Il punto importante è appunto il come si fa la pausa.
Alziamoci, sgranchiamoci il corpo e stacchiamo totalmente la mente dallo studio per quei 10 minuti!
Se è bel tempo usciamo un po’ all’aperto, distendiamo la mente osservando l’ambiente esterno, la natura, le persone per strada e le piccole cose che ci possono fare volare via la mente con semplicità e senza impegno.
Ascoltiamo un po’ di musica in camera o andiamo in cucina a scambiare qualche parola con un familiare, mentre ci prendiamo uno spuntino energizzante e salutare.
Cantiamo, sempre se non disturbiamo altri e siamo intonati… o dedichiamoci ai nostri piccoli hobby.
Perchè non fare anche un po’ di attività fisica che possa risvegliarci muscolarmente, come ad esempio fare addominali e piegamenti o danzare?!
Come ben sappiamo mente e corpo vanno di pari passo!
Se preferiamo stare fermi possiamo nuovamente meditare con respiri profondi e lenti, immaginando nell’intimità della nostra mente momenti di rilassamento e serenità.
Ad un certo punto si manifesteranno fame e lieve stanchezza e sarà quindi il momento di riempire lo stomaco facendo uno spuntino leggero che ridia energia senza farci addormentare sui libri da lì a poco.
Per chi ama la cioccolata farà meglio a degustare preferibilmente quella fondente all’80% e mangiare qualche manciata di frutta secca che contiene zuccheri e grassi salutari.
Ovviamente la frutta fresca di stagione è sempre una buona scelta e se vogliamo variare possiamo trasformarla in una centrifuga o spremuta fresca!
Bisogna comunque tenere in considerazione che inevitabilmente le energie con il passare delle ore caleranno a discapito del livello di concentrazione e memoria. Conviene quindi concentrare le ore di studio effettivo nelle prime ore del pomeriggio, più o meno quindi fino alle 17.
Nella seconda parte del pomeriggio, cioè dopo le 17, si potranno svolgere i compiti e gli esercizi dati: essi necessitano di un minore dispendio di energia perché ci sono meno informazioni da andare ad inserire nella nostra memoria.
Impariamo a staccare
Questi suggerimenti vogliono sottolineare che possiamo sempre ritagliarci delle pause, anche durante i giorni lavorativi.
In questo modo possiamo direzionare i pensieri in noi stessi conoscendoci meglio e facilitare uno stato di rielaborazione “silenziosa” di ciò che abbiamo imparato.
Le pause quindi ci concedono opportunità preziose per dare ritmo e intensità alle nostre azioni e per distinguere l’inizio e la fine delle attività. Se regolate, esse rendono più efficienti la nostra memoria, la qualità dello studio e della vita e il nostro modo di approcciarci alle fatiche mentali ed emotive.
A Centro Arché lavoriamo con i ragazzi che intraprendono un percorso sul Metodo di Studio affinché migliorino la loro gestione del tempo e la propria percezione della fatica.
È importante per noi che le personali risorse energetiche siano sfruttate efficacemente, non solo quando si fanno attività, ma anche quando apparentemente “non si fa”.